La presenza delle varie dominazioni succedutesi in Sicilia è visibile e riscontrabile nella storia della città.
E’ documentato, infatti, che gli Arabi sottrassero il territorio della città ai Bizantini, i quali lo governavano in nome dell’Impero Romano D’Oriente.
Tracce del dominio arabo sono le numerose parole ancora in uso nel linguaggio quotidiano, nonché le coltivazioni di datteri, canna da zucchero, pistacchi, ulivi e saraceni. In più la presenza di impianti di conceria, seterie ed acquedotti.
Agli Arabi seguirono i Normanni con Ruggero, il quale fu nominato Conte di Avola.
Sotto le dominazioni Sveva ed Angioina, Avola fu trasformata in Baronia e successivamente in Marchesato sotto gli Aragonesi fino al 1693, anno in cui venne distrutta dal terribile terremoto dell’11 Gennaio.
La pianta della città si ispira ai motivi delle fortezze rinascimentali ed è sviluppata sulla forma simmetrica di un esagono regolare. Al centro di quello esagono si incrociano i due assi viari principali e si trova la grande piazza suddivisa in quattro canti. All’inizio e alla fine delle medesime strade, sorgono altre quattro piazze.
Tutto l’esagono poi è attraversato da vie che, intersecandosi fra di loro, danno la divisione ortogonale degli isolati, perfettamente uguali e simmetrici fra di loro. In ognuna delle piazze sorgono chiese di stile barocco, costruite con pietra calcarea iblea.